venerdì 17 ottobre 2008

La chiesa cattolica lontana dalla povertà e dalla miseria

Due anni fa, in un articolo, mi occupai dei problemi umanitari, sociali, economici ed esistenziali che la chiesa normalmente trascura. Il pezzo l’ho intitolato “La Chiesa e il Papa lontani dalla realtà”. E’ successo un putiferio, mi sono arrivate diverse telefonate, anche di autorità religiose, indignate e dispiaciute per il mio pezzo su questo giornale. Ho comunque spiegato che rimanevo convinto delle mie idee e di quello che avevo scritto. Dopo settecento giorni ritorno ad occuparmi dell’argomento, visto che il nostro pontefice non finisce mai di stupirci.
Premetto che sono un cattolico credente (evidentemente a modo mio) e che non riesco a non dire le cose che effettivamente penso. Papa Ratzinger, alcune settimane fa, è andato a in Sardegna e ha parlato di laici e politica. Dicendo che nel nostro Paese serve “una nuova generazione di politici cattolici” che “abbiano rigore morale e competenza”. Successivamente si è spostato nel territorio francese e ha parlato nuovamente di politica e laicità. Sicuramente questi sono gli argomenti che attualmente interessano maggiormente alla nostra Chiesa. E i nostri politici soggiacciono senza manco tentare di pronunciare un “ma”.
E’ a questo punto certificato che in Italia si vive un periodo storico in cui i democristiani sono ancora una volta importantissimi, determinanti, sia nel governo che nell’opposizione. I politici laici, comunque, dovrebbero far sentire le loro parole e far conoscere il loro pensiero una volta ogni tanto. E’ comprensibile che la Chiesa si occupi della politica di casa nostra ma forse sarebbe necessario anche che la politica ogni tanto si occupasse della Chiesa. Possibile mai che nessuno senta l’esigenza, avvertita sempre più insistentemente dalle persone (anche da quelli che vanno a Messa), di una Chiesa più vicina al sociale che alla politica?
Possibile che non si possa puntare a una Chiesa più moderna, più aperta ai problemi dei nostri giorni e meno invischiata nella coordinazione politica delle cose terrene? Possibile mai che la Chiesa non si sia ancora decisa a risolvere nel continente nero il “disastro” umanitario dell’Aids? Un fermo “no al profilattico…”, e la gente continua a morire come insetti.
Possibile mai che la Chiesa non si renda conto che le donne desidererebbero un ben altro ruolo nella gestione delle anime? Invece di essere ancora relegate ai margini della comunità ecclesiale. Possibile che la Chiesa non si renda conto di dover risolvere con sempre maggiore determinazione la questione dei preti pedofili? Si inizia ad affrontare la questione (qualche volta male e in ritardo), facendo arrabbiare ancora di più i fedeli traditi nella loro fiducia.
Questo Papa parla di pedofilia incompatibile con la vita sacerdotale. Ma che dichiarazione è? Vorrei vedere il contrario… Sarebbe meglio dire che la Chiesa d’ora in poi collaborerà con la giustizia denunciando qualunque abuso venga a conoscenza. Possibile mai che i divorziati debbano continuare ad essere considerati peggio degli assassini e dei delinquenti (e degli stessi preti pedofili).
Possibile mai che da un giorno all’altro debba arrivare dall’alto l’ordine di ripristinare la Messa in latino, togliendo ai fedeli più umili quella che sembrava una conquista attesa da secoli, la conquista di poter “comprendere e capire”? Ecco, parliamo di politica, parliamo di laicità, parliamo dell’urgenza di politici cattolici, ma parliamo anche di queste cose. Se ne abbiamo il coraggio.
A volte mi domando se il Signore tornasse si comporterebbe così. Io penso a un tale che andava con stracci a predicare Amore.
(e.a.)
Dal sito:
www.osservatorio-sicilia.it

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