domenica 12 ottobre 2008

Eluana e la sua vita senza vita

I medici rinunciano alle trasfusioni: «Non vogliamo accanirci su di lei». Il padre: «Un'altra giornata d'inferno»

LECCO
Sono rimaste stabili, dopo l’arresto della grave emorragia dei giorni scorsi, le condizioni di Eluana Englaro, la donna di 37 anni di Lecco, in stato vegetativo da oltre 16 anni a causa di un incidente stradale.

La vicenda è al centro di una complicata vicenda giudiziaria che sarà affrontata nelle prossime settimane in Cassazione dopo che la Corte d’Appello di Milano aveva deciso di autorizzare il padre Beppino a interrompere l’alimentazione forzata. «Non ho avuto notizie dalla famiglia nel corso della notte - ha spiegato il medico curante di Eluana, Carlo Alberto Defanti -». La situazione, quindi, è sostanzialmente quella di ieri. Eluana due giorni fa aveva avuto una forte emorragia e i medici, in accordo con la famiglia, avevano deciso di non praticarle delle trasfusioni. L’emorragia, però, nel corso del pomeriggio di ieri si è arrestata e, a detta dello stesso Defanti, Eluana potrebbe «riprendersi e non più rischiare la vita».

Per il padre Beppino ieri è stato probabilmente uno dei giorni più difficili. «Se questo non è un inferno...», ha dichiarato l’uomo in serata. «Mi hanno detto che la situazione era grave ma per la prima volta abbiamo trovato un’alleanza terapeuta che ha trovato tutti concordi, quella di non ricorrere ad alcuna trasfusione di sangue perchè allo stato delle cose sarebbe stato un possibile accanimento terapeutico», ha spiegato anche la curatrice Franca Alessio, pure accorsa attorno ieri alle 13 al capezzale di Eluana. A provocare il peggioramento è stata una improvvisa emorragia uterina profusa, non cerebrale come si era detto nel pomeriggio. Una precisazione giunta dal Prof. Carlo Alberto Defanti, neurologo del Niguarda di Milano e che da anni ha in cura la donna. Lo stesso specialista, nel spiegare che «si è arrestata spontaneamente» ha aggiunto che «se la situazione si stabilizza tutto torna come prima anche se il livello di guardia rimane altissimo».
Da La Stampa.it

3 commenti:

al22585 ha detto...

Ti ringrazio del post, avevo proprio intenzione di parlare di Eluana.
Purtroppo ora diventa piu' concreta la possibilita' che oltre al danno di non aver mai potuto ottenere quell'interruzione terapeutica che avrebbe desiderato, ci sia la beffa che non si arrivi neppure a una sentenza definitiva a un passo dal traguardo. La sentenza della Cassazione che non dovrebbe lasciare scampo ai divieti della Chiesa e ai boicottaggi dei suoi onorevoli servi, e' attesa per l'11 novembre. Mi verrebbe spontaneo gridare: Eluana resisti!, ma capisco che lo fa da 16 anni, e che se il suo cuore si fermasse prima di quel giorno, la Cassazione sarebbe eticamente chiamata a emettere una sentenza esemplare, affinche' storie di dolore come la sua non si ripetano e affinche' gli onorevoli sorci siano costretti a fare finalmente una legge sull'eutanasia e sul testamento biologico che non potrebbe non chiamarsi legge Englaro, a futura memoria della dolce e sfortunata Eluana e del suo coraggioso padre.

Anonimo ha detto...

bellissime parole le tue al.
in effetti sarebbe proprio una beffa.
ho le sensazione, viste alcune dichiarazioni in tv e in radio di alcuni esponenti della destra al governo, che si stia cercando di tentare una legge bipartisan, un pò come avviene con i DiDoRe, per le coppie di fatto, impegnando il parlamento e non il governo.
sono leggi formulate dalla maggioranza però, quindi il loro contenuto è assai blando, ma sarebbe il minimo. e meglio questo che niente.
ci sentiamo presto per la riunione :-)

Nino Cavaleri ha detto...

Ciao Maria Grazia, sono Ilaria (di Resistenza Laica) ti volevo solo dire (sperando che sia tu a gestire il blog, altrimenti ho proprio sbagliato destinatario) che gli articoli di laicamente.it non sono stati pubblicati perché prendiamo solo articoli "originali", tendiamo a evitare la pubblicazione di articoli apparsi su famose testate perché il nostro scopo è quello di dar voce ai blog che altrimenti passerebbero inosservati, insomma non volevo pensassi che il "mio" non pubblicare fosse dovuto a certi dissapori che hai avuto con una certa persona, perchè non è così!
Ciao,
Ilaria