martedì 23 settembre 2008

Le bugie hanno le gambe corte (ma non troppo...)

Vi presento nel primo post che abbia mai postato, una delle notizie con cui ogni laico vorrebbe addormentarsi...

Questa notizia prosegue sulla scia aperta dalla recensione di "La questua", e mostra non solo come mai alcuni si preoccupino tanto di disinformare in modo da mantenere la gente nell'ignoranza e altri nei privilegi (vedi frate Olivetto), ma anche che la buona informazione, quella cruda e oggettiva, scoccia i potenti e puo' riuscire a far crollare gli idoli. Buonanotte.

QUEST'ANNO I VESCOVI INCASSERANNO 35 MILIONI DI EURO IN MENO
LA CAUSA È IL NETTO AUMENTO DELLA QUOTA DESTINATA ALLO STATO
Cala l'otto per mille alla Chiesa. La Cei minimizza: "Nessun allarme"

ROMA - La Chiesa cattolica aumenta i propri consensi ma quest'anno incasserà dall'otto per mille ben 35 milioni di euro in meno. A rivelarlo è l'agenzia di stampa cattolica Adista secondo la quale quest'anno, le firme dei contribuenti siano passate dall'89,82% del 2008 (dichiarazioni dei redditi 2005) all'86% del 2009 (dichiarazioni dei redditi 2006). Nel dettaglio, la Chiesa ha ottenuto 38.024 firme, poche però rispetto al forte incremento delle firme per lo Stato che passa dal 7,6 all'11% (circa 800 mila firme in più). Per questo motivo la ripartizione dei fondi, per la prima volta da dieci anni vedrà i vescovi incassare meno.

Secondo Adista, la Cei era già corsa ai ripari, con una lettera destinata ai cattolici italiani. Nel documento, intitolato "Sostenere la Chiesa per servire tutti" i vescovi inviterebbero sacerdoti, religiosi e catechisti a non aver timore nel chidere i soldi ai fedeli "garantendo comunque la massima trasparenza nel far conoscere la situazione economica e i conti delle nostre parrocchie e di tutte le realtà ecclesiali".

Un'indiscrezione che però la Cei, attraverso un comunicato, smentisce: "I vescovi scriveranno agli italiani per dire loro grazie della fiducia dimostrata con le firme a favore della Chiesa Cattolica nella destinazione dell'otto per mille. Da parte loro - prosegue la nota- non è stato lanciato nessun allarme anche perchè le firme sono in aumento, come dimostrano i dati che la Cei aveva pubblicato in maggio, dai quali si evince che un numero superiore di italiani ha scelto di firmare per la Chiesa Cattolica". Sul calo dei fondi la Cei sottolinea di non essere preoccupata, anzi si rallegra per il fatto che lo Stato, "torni al suo livello fisiologico dell'11 per cento di scelte, quota che storicamente ha avuto negli anni".

"Soddisfazione" per il calo dell'otto per mille alla Chiesa è stata invece espressa dagli esponenti radicali Maurizio Turco e Mario Staderini che in un comunicato fanno sapere come "i dati sulle scelte sull'otto per mille espresse dagli italiani confermano quanto sosteniamo da tempo: il miliardo di euro che ogni anno viene sottratto dal bilancio dello Stato in favore della Cei è frutto di un patto scellerato tra quest'ultima ed i Governi italiani, che da 18 anni tengono nascosto al Paese il reale funzionamento dell'otto per mille". Secondo Turco e Staderini "se il governo informasse meglio i cittadini, le ripartizioni dell'otto per mille sarebbero ben diverse, e la Cei perderebbe buona parte dei 600 milioni di extra gettito che annualmente lucra sull'ignoranza indotta".
(16 settembre 2008)

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